Quella del 7 ottobre 2025 è stata una serata di grande interesse culturale che ha avuto per protagonista la professoressa Roberta Genta, restauratrice e vice direttrice dei laboratori del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (CCR), invitata dal Rotary Club Cirié Valli di Lanzo per illustrare il lavoro di eccellenza che si svolge all’interno di questa prestigiosa istituzione.
Fondato nel 2005, il CCR è un centro di alta formazione e ricerca dedicato alla tutela e alla conservazione dei beni culturali, nato dalla collaborazione con l’Università di Torino.
Nei suoi laboratori operano oltre sessanta professionisti — restauratori, chimici, fisici, biologi e tecnici — impegnati ogni giorno su opere di straordinaria importanza provenienti da musei e collezioni di tutta Italia.
La professoressa Genta ha accompagnato il pubblico in un appassionante viaggio tra arte, scienza e sensibilità umana, raccontando come ogni intervento di restauro nasca da accurate analisi diagnostiche e si fondi su un principio etico imprescindibile: intervenire solo quanto necessario, nel pieno rispetto della materia e della storia dell’opera.
Particolarmente coinvolgente è stato il racconto del restauro della mummia egizia “Nefer”, risalente a circa 4.500 anni fa e proveniente dal Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino.
Il reperto è stato sottoposto a un accurato intervento multidisciplinare, in collaborazione con il J Medical di Torino, che ha permesso di eseguire analisi TAC e approfondimenti scientifici.
Durante il restauro, le bende originali sono state pulite con microaspiratori e laser, quindi consolidate con veli di seta pura tinti per armonizzarsi con il lino antico: un lavoro minuzioso, reversibile e rispettoso del principio del “non nascondere il tempo”.
Il risultato ha restituito leggibilità e dignità a un reperto unico, divenuto simbolo della sinergia tra ricerca scientifica, competenza tecnica e profondo senso etico.
«Ogni giorno impariamo il valore del silenzio e del rispetto — ha sottolineato la professoressa Genta — perché è l’opera stessa che ci insegna a fare un passo indietro».
Il dottor Gino Carnazza, socio del Rotary Club Cirié Valli di Lanzo e collaboratore del CCR, ha sottolineato la vicinanza tra la cura dei reperti e quella dei pazienti: «Se trattassimo gli esseri umani con la stessa attenzione con cui i restauratori trattano le opere, saremmo medici perfetti».
La serata si è conclusa con grande partecipazione e apprezzamento, offrendo ai presenti l’occasione di riflettere su come scienza, arte e umanità possano unirsi nella custodia della bellezza e della memoria.
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